L’opera permette materialmente di attraversare il buio, di perdersi al suo interno, di confondersi, e poi fermarsi per guardalo da lontano. Da quel punto lontano, e da quel preciso punto di vista, le lettere si ricompongono nella loro interezza e la frase acquista leggibilità. Un effetto visivo, che unito al senso delle parole, ci rammenta che il dolore, per quanto offuscante sia, se guardato da una certa prospettiva ci ricollega alla bellezza del presente.
“Nel buio c’è il senso della luce”.
L’opera è una dedica a Francesco Ciulicchio Convertini, prematuramente scoparso nel giugno del 2022, ed è realizzata a 50 mani dai suoi amici, Non Collettivo e il team di Paratissima.