MEMORANDUM

Parco Storico di Montesole, Marzabotto, 2022 © a cura di Ornella D’Agnano

Memorandum è un progetto che ha l’ambizione di far decidere agli altri la sua completa esistenza. Costituita da lettere in rete metallica adagiate su una struttura di legno grezzo, l’opera si fonde completamente al contesto del Parco Storico di Montesole restando illeggibile e impercepibile in assenza di una campitura.

È solo grazie alle centinaia di fiori raccolti e posati dai passanti che l’opera si può leggere e vivere. La libertà è un luogo comune, è la frase che si può leggere al suo interno, frase che ancora una volta mette al centro il pubblico, che oltre a essere cardine per la comparsa dell’opera, ha il compito di decidere quale sia la direzione semantica del tutto.

La libertà è un luogo comune, di incontro e di scambio. Per noi c’è solo un modo di leggerlo.

Tutto quanto in questo luogo ricorda

Testo critico di Ornella D’Agnano

[…] Se pur la memoria è un elemento imprescindibile connaturato al luogo, tristemente ricordato per l’eccidio nazista dell’autunno del 1944 di centinaia di persone innocenti, l’installazione non vuole porsi come nuovo monumento commemorativo lungo l’itinerario del Memoriale o come simbolo della Resistenza, bensì come un “non-monumento” o, semmai, un “monumento all’esistenza”

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Un monumento alla vita, “innalzato” proprio nel punto in cui tantissime realtà diverse si incontrano per condividere momenti di cultura, arte e festa collettiva; e monumento che prende vita grazie ai fiori e alle persone che li porgono. Le parole sono lì a disposizione, pronte ad accogliere i doni di tutti quelli che vorranno, con un semplice gesto, partecipare attivamente a qualcosa di più grande.

Tuttavia, non basta l’azione del singolo; la libertà non si realizza nell’individualità. È questo il senso che assumono le parole di Caos – ora rivivificate dai colori della natura. Siamo invitati a guardare alla libertà come a qualcosa che si costruisce collettivamente, che si raggiunge realmente solo attraverso la partecipazione e il lavoro costante di tutti.

La libertà non va data per scontata, va esercitata e rinnovata continuamente. Allo stesso modo nell’installazione non basta depositare i fiori, occorre sostituirli una volta che questi – seguendo il normale corso delle cose – saranno appassiti. Recarsi nei luoghi della storia, partecipando ad occasioni come questa, significa non dimenticare quello che è stato e ricordare attivamente, rendendo omaggio alla vita.

È proprio in questo senso che l’installazione è un monumento all’esistenza. Siamo qui insieme, siamo vivi e siamo liberi.